giovedì 30 ottobre 2014

Dalla romantica Amalfi alla raffinata Ravello, un weekend nell'incanto della Costiera Amalfitana


" [..]
 Nu posto ca è chien e fiur e giardini,
addò tutt se scorda,
addò vita s'accorda cu musica e core
è la costa cchiù bella, è comm a ca rosa
addò l'anema tutta s'apposa".
La Costa Amalfitana. Anna De Santis


Una via stretta e ripida che si inerpica tra rocce scure a strapiombo su un mare cristallino. L'inebriante profumo delle zagare, dei limoni, dei pini marittimi. Paesini incastonati come gemme colorate, unici, inconfondibili, ricchi ciascuno di milioni di storie da raccontare. Il suono del mare, l'allegria della gente, quella musica che ti va dritta al cuore. La Costiera Amalfitana, una vera meraviglia del litorale campano tra Sorrento e Salerno, non ha davvero bisogno di alcuna presentazione, va semplicemente visitata!
Dichiarata dal 1997 Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, si estende su un territorio piuttosto vasto, e vanta borghi magnifici e rinomati, che meritano di essere visti e goduti con calma.
Noi oggi scegliamo di partire dalla città che dà il nome a questo tratto di costa e, per il vostro weekend romantico, vi accompagneremo alla volta della splendida Amalfi per visitare il suo centro storico, il suo meraviglioso e variopinto Duomo e le tante meraviglie che questa antica città ci riserva, per poi inerpicarci sulle alture dei monti Lattari e raggiungere l’incantevole e raffinata Ravello, con le sue ville ed i suoi spettacolari giardini a strapiombo sul mare, che hanno fatto innamorare geni della musica del calibro di Wagner e Toscanini, artisti come Escher e Mirò, scrittori, statisti e divi di Hollywood come Greta Garbo, Humphrey Bogart, Paul Newman e Robert De Niro.





L’atmosfera romantica di Amalfi, con i suoi colori accesi e vivaci, la solarità dei suoi abitanti, il profumo inebriante dei suoi limoni, degli splendidi dolci e del caffè, che avvolge la città come una nuvola, ha fatto innamorare milioni di persone tanto che proprio la celebrazione di un amore sarebbe all’origine della città stessa. Secondo il mito infatti, Ercole, dio pagano della forza, in lutto per la morte della ninfa che tanto amava, volle celebrare il loro amore seppellendola nel posto più bello del mondo ed in quello stesso luogo, per far sì che la sua amata potesse essere ricordata nei secoli a venire, costruì egli stesso una città a cui diede il nome della ninfa stessa, Amalfi appunto.

Il fascino di questa città sta anche nel suo equilibrio e nel misurato rapporto tra le due anime che la compongono: quella sfarzosa, regale, legata alla storia ed ai suoi tesori, e quella popolare, schietta, aperta e gioviale. L’andirivieni caotico dei turisti nel centro storico, ad esempio, contrapposto al silenzio surreale degli stretti vicoli che lo circondano, così come le raffinate e preziose architetture del Duomo paragonate all’immutata semplicità delle casette bianche, raggruppate ai piedi dei monti Lattari, fanno di Amalfi un perfetto e rarissimo esempio di fusione tra magnificenza ed essenzialità.


Fiorente porto commerciale e potente flotta militare nel periodo dei fasti della più antica tra le Repubbliche Marinare, la città conserva ancora oggi nelle architetture e nei colori le forti influenze mediterranee, arabe in particolare, che nei secoli hanno nutrito le sue radici ed i suoi traffici commerciali che arrivarono sino a Baghdad ed alla Cina. Sul lato sinistro dalla Porta della Marina, vicinissima alla spiaggia e luogo da cui consigliamo di iniziare la visita della città, è possibile visitare ciò che rimane degli antichi Arsenali della Repubblica, testimonianza della fortunata attività armatoriale della città e uno dei rari esempi di cantiere marittimo medievale ancora esistente, oggi sede di mostre e rappresentazioni teatrali. Alla destra della Porta, invece, il negozio Scuderia del Duca racconta un’altra importante tradizione del luogo, la secolare produzione della carta. Le antiche stampe, le raffinate rilegature artigianali ma soprattutto i classici album nella preziosissima Carta di Amalfi, ancora oggi realizzata a mano dalla Cartiera Armatruda, sono un ulteriore esempio dell’eccellenza raggiunta in questo settore, e un “marchio di qualità” riconosciuto in tutto il mondo già dal 1500.
Sarà estremamente piacevole dedicare del tempo ad un girovagare tranquillo attraverso gli antichi vicoli, i porticati e le strette scalinate, per scoprire la Amalfi più autentica, quella raccontata dalle botteghe di artigianato, dalle meravigliose ceramiche, dagli aneddoti dei suoi abitanti, dalle sue case bianche e dai giardini, dalla quiete quasi surreale rotta dall’allegro fluire delle acque del fiume Canneto che, un tempo elemento imprescindibile per la vita delle storiche cartiere ancora oggi visitabili, oggi fa da cornice ad un’incantevole scenografia naturale nella bellissima passeggiata della Valle delle Ferriere. 
Ma se dovessimo scegliere un’immagine che racconti questa città, non potremmo non scegliere il suo splendido Duomo, intitolato a Sant’Andrea, il vero simbolo ed il più significativo emblema della magnificenza e dell’importanza che questa piccola città, costruita sulle rive del mar Tirreno e protetta come in un abbraccio dalle rocce dei monti che la circondano, seppe rivestire nei secoli. Entrando nella piazza infatti, si rimane letteralmente senza fiato davanti alla bellezza ed all’imponenza della Cattedrale di Sant’Andrea: lo sguardo si perde, rapito dalla perfetta geometria dei marmi policromi che ne decorano la facciata, mentre i portici che la circondano, misteriosi e suggestivi, invitano all’ingresso. Dominando la piazza principale dall’altro della spettacolare scalinata di 57 gradini, il Duomo è in realtà un grandioso complesso architettonico che, partendo dalla originaria chiesa paleocristiana, nei secoli è stato oggetto di ampliamenti ed abbellimenti fino ad assumere l’aspetto e la struttura attuale, costituita da due basiliche accostate e comunicanti, una cripta al lato inferiore, un atrio di ingresso, un campanile ed il Chiostro del Paradiso, chiamato così per la sua originaria destinazione a luogo di sepoltura dei nobili della città.


Dopo tanta bellezza, una sosta non meno piacevole e, per quel che ci riguarda, altrettanto imprescindibile, è quella presso la storica Pasticceria Pansa, proprio accanto alla scalinata della Cattedrale. Annoverata all’albo dei Locali Storici d'Italia è un vero e proprio tempio dell’arte dolciaria dove assaggiare le meraviglie della tradizione locale come le scorzette di agrumi candite e ricoperte di cioccolato, la classica Santa Rosa, dolce di pasta sfoglia nato nella vicina Conca dei Marini, le zeppole di San Giuseppe o le code di aragosta. Vi consigliamo di sedervi in uno dei tanti tavolini all’aperto e di prendervi una lunga pausa: ordinate un caffè freddo o una cioccolata ed un dolce a scelta, godetevi la sensazione del sole che vi riscalda, ammirate la meraviglia che vi circonda e lasciate che i vostri sensi siano coccolati. Probabilmente non troverete le soluzioni ai mali del mondo, ma il vostro stato d’animo sarà certamente migliore e guarderete la vita con occhi più sorridenti, ve lo garantiamo perché lo abbiamo provato!

Altra “chicca” gastronomica che, se la stagione lo permette, non potrete non provare è il “Cuoppo” una frittura di calamari, totani e gamberi, impanati con farina di riso e fritti in olio vegetale, servita in un cartoccio a forma di cono (cuoppo). “Il Cuoppo d'Amalfi” è una vera e propria cuopperia, vicinissima al Duomo, dove acquistare questa specialità dello Street Food: noi l'abbiamo provata e , oltre alla qualità del cibo, abbiamo apprezzato l’idea di gustare un piatto tradizionale come la frittura, declinata in tutte le sue varianti a seconda della disponibilità stagionale, in modo insolito e moderno, scegliendo noi stessi quale fosse il panorama migliore da accompagnare al nostro pranzo, o ad un semplice spuntino o ad un aperitivo prima di cena.


Con lo stomaco ben pieno e il cuore ben disposto, poichè come diceva Virginia Woolf  "Non si può pensare bene, nè amare bene, se non si è pranzato bene", siamo ora pronti per una nuova sorpresa che questa splendida costa ci riserva. 
Abbandoniamo infatti Amalfi per inerpicarci, in macchina, sino a Ravello, una incantevole, raffinata cittadina che dai sui 300 metri di altezza offre un panorama incantevole sulla costiera sottostante e, con le sue piazzette e le costruzioni medievali dall'atmosfera unica, è esse stessa una vera e propria opera d'arte. 


Il nostro consiglio romantico è quello di visitarla nel pomeriggio, partendo dal Duomo, capolavoro dell'architettura romanica, per poi continuare con la splendida duecentesca Villa Rufolo, citata persino da Boccaccio nel Decamerone. Potrete visitarne l'interno, ammirare la attigua Torre Maggiore ed il suggestivo Chiostro Moresco, che evidenzia l'influsso dell'architettura araba in queste zone. Ma ciò che realmente vi toglierà il fiato sarà il suo favoloso giardino con la sua terrazza a strapiombo sul mare da cui godere la vista di un romantico tramonto sul golfo. Persino Wagner rimase talmente affascinato dalla meraviglia di questo luogo da prenderlo a modello, durante la composizione del Parsifal, per gli incantati Giardini di Klingsor. Se siete amanti della musica classica, ma anche del jazz, del teatro, della danza o del cinema regalatevi una serata al Ravello Festival, rinomata manifestazione che si svolge da Giugno a Novembre proprio in questi giardini. Oltre all'eccellente programma offerto, il Festival si distingue per l'unicità del palco, una costruzione "nel vuoto" che si sporge oltre il parapetto dei giardini dando quasi l'impressione che i performer siano sospesi nell'aria!

Altra autentica meraviglia di questo luogo è Villa Cimbrone, di cui lo scrittore Gore Vidal disse: " Mi fu chiesto qual' era il luogo più bello che io avessi mai visto e io risposi: il panorama del belvedere di Villa Cimbrone in un luminoso giorno d'inverno". Antico casale rustico, questa villa venne ristrutturata nei primi anni del Novecento da un architetto ravellese su commissione di Lord William Beckett, ed ha uno stile particolarissimo che mescola suggestioni tipiche dell'arte campana con elementi esotici. Da visitare, il cortiletto arabo-normanno, che conserva maioliche di Luca della Robbia, il giardino, ricco di rarità botaniche e la stupenda Terrazza del Belvedere.


Per concludere in modo regale il vostro soggiorno in questi luoghi o se volete sorprendere il vostro partner con una dichiarazione "in grande stile", Villa Cimbrone è anche un Hotel de Charme tra i più prestigiosi e rinomati del mediterraneo, e vanta un ristorante, Il flauto di Pan, premiato con una stella sulla guida Michelin. Qui respirerete un'atmosfera unica, sospesa nel tempo e nella magia del luogo e non vi stupirà immaginare tra i giardini o seduta ad un tavolo vicino al vostro la divina Greta Garbo che proprio qui trascorse alcuni giorni durante la sua fuga d'amore con il direttore d'orchestra Leopold Stokowski.

Che dire ancora? Quando parli di luoghi che ami le parole non sono mai troppe, ma non sarebbe giusto dilungarsi oltremodo: meglio lasciare a ciascuno di voi la possibilità di verificare, vivere e condividere l'esperienza di un soggiorno in questo angolo d'Italia così eccezionale!
Per cui cari amici, il nostro racconto si ferma qui...ora tocca a voi visitare questi luoghi e raccontarci la vostra esperienza! Buon viaggio...e buon romantico weekend!!!!

Se amate la Campania, leggete anche il nostro post su Sant'Angelo di Ischia, se invece volete divertirvi a paragonare due tratti di costa tirrenica simili sono in apparenza e, a nostro giudizio, ugualmente meravigliosi leggete il nostro post su Le Cinque Terre.

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martedì 28 ottobre 2014

San Gimignano: piccolo gioiello della Toscana!

Ve lo diciamo subito, San Gimignano ci stava un pò deludendo... E' vero, avevamo molte aspettative, in fondo si tratta di un luogo dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco. E' infatti non si può certo dire che non sia bella, anzi, quando vedete apparire dalla strada la sagoma del paese con le sue 13 torri, l'effetto è sorprendente e affascinante. Il problema di questo borgo è proprio la sua bellezza che lo ha trasformato in una meta di turismo di massa mordi e fuggi. Quasi tutti i visitatori arrivano in giornata, magari partendo da Siena e ripartono dopo una veloce visita.
San Gimignano invece può essere sorprendente e perfetta per un weekend romantico se avrete la pazienza di scoprirla con calma, magari dormendo in una bel bed and breakfast o in qualche agriturismo appena fuori dalle sue mura. Così potreste godervi le sue strade e i suoi palazzi medievali e il duomo illuminato di sera senza fretta, cenare in un bel ristorante e provare la famosa vernaccia di San Gimignano. In questo modo potrete davvero calarvi nel fascino di questa città.
La sagoma di San Gimignano con le sue caratteristiche torri

Cosa vedere a San Gimignano

Il Duomo di San Gimignano

La facciata della chiesa appare piuttosto semplice ma la Collegiata di Santa Maria Assunta conserva alcuni capolavori: dal Martirio di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli allo straordinario Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo.

Piazza del duomo
La piazza principale della città è un notevole colpo d'occhio costituito dal Palazzo Comunale (o del Podestà) che si trova sulla sinistra della piazza, tra la Torre Grossa e la Loggia del Comune. Quest'ultima ospitava le autorità del governo durante le cerimonie pubbliche e fu costruita espropriando le case alla famiglia degli Ardinghelli, capo-fazione dei ghibellini. Il palazzo oggi ospita il Museo Civico di San Gimignano. In realtà questo è il Palazzo Nuovo del Podestà, in cui si trasferì il governo cittadino nel 1337. Fino a quel momento, il Podestà viveva nel vicino Palazzo vecchio del Podestà che si trova di fronte al Duomo.

Piazza della cisterna
Se la piazza del duomo è il simbolo della vita religiosa e politica, la piazza della cisterna rappresenta il centro della vita commerciale. Da sempre sede principale delle botteghe e vi si svolgeva i mercato.
La piazza è una delle più scenografiche di tutta la Toscana e deve il suo nome al pozzo ottagonale che si trova nel centro, e fu costruita per volontà del Podestà Guccio dei Malavolti, il cui stemma, una scala, è scolpito sulla pietra del pozzo.
Piazza della cisterna
Credito fotografico

Rocca di Montestaffoli
Da non perdere durante un weekend romantico una visita alla Rocca di Montestaffoli, costruita per difendere San Gimignano dagli attacchi di Siena dopo la sottomissione a Firenze. Non resta molto dell'antica rocca ma vale la pena arrampicarsi in questo spazio per ammirare una straordinaria vista su San Gimignano e la Valdelsa. L'unica torretta ancora esistente è il punto di vista privilegiato per godersi il panorama.

Le Torri di San Gimignano
Le Torri sono la caratteristica più famosa della città. nel trecento erano 72 (una per ogni famiglia benestante della città) ma oggi ne restano 13. La città raggiunse il suo massimo splendore e sviluppo nel '300 per poi conoscere un veloce declino che ha fatto sì che non venisse mai modificata la sua natura di borgo medievale.

I nomi delle torri e la loro storia
Le torri avevano lo scopo di difendere la città durante le secolari guerre con Firenze e Siena. Ma testimoniano anche le rivalità tra le famiglie più importanti che lottavano per la supremazia in città e ricordano lo storico confronto tra Ghibellini e Guelfi.

Le torri gemelle raccontano proprio questa storia. Situate in Piazza del Duomo, appartenevano alla famiglia ghibellina più importante della città: i Salvucci, che si erano arricchiti con il commercio e l'usura. L'aspetto imponente aveva lo scopo di mostrare a tutti la supremazia della famiglia in città e scatenò la reazione dell'altra famiglia illustre dell'epoca: gli Ardinghelli. Guelfa e avversaria dei Salvucci, questa famiglia pensò bene di costruire altre due torri in piazza del Duomo esattamente di fronte  quella dei loro antagonisti.

La torre Grossa è situata alla destra del Palazzo Comunale. Costruita nel 1311 è alta 54 metri ed è visitabile dal Museo Civico. E' l'unica, insieme alle due tori gemelle, ad essere accessibile e merita una visita per godere del panorama sulla città

La Torre Chigi si trova in piazza del Duomo ed è una delle più belle della città. Fu costruita nel 1280 e appartenne agli Useppi

La Torre del Diavolo deve il suo nome a una inquietante e misteriosa leggenda. Si racconta che al ritorno da un lungo viaggio, il proprietario avesse notato che la torre era più alta di come l'aveva lasciata. Sorpreso e spaventato dall'evento immaginò che non potesse trattarsi di altro se non opera del Demonio.

La Torre Rognosa o dell'Orologio eretta verso il 1200, appartenne alla famiglia Gregori e agli Oti. Il nome Rognosa deriva dal fatto che, dopo il trasloco del podestà, fece da carcere e per questo era visitata da chi aveva "rogne" con la giustizia. Secondo uno statuto del 1255 era vietato ai privati cittadini costruire torri più alte ma la disposizione venne ignorata dai Salvucci e dagli Ardinghelli. La loro furbizia però ebbe vita breve perché le torri furono successivamente scapitozzate e oggi la Rognosa è la seconda torre più alta della città dopo la Torre Grossa.

Cosa mangiare a San Gimignano
I classici crostini toscani, i taglieri di salumi e pecorino, i primi piatti con cinghiale ma i veri prodotti tipici sono la famosa vernaccia di San Gimignano, un bianco asciutto apprezzato anche da Dante e lo zafferano, l'oro giallo utilizzato dalla città  anche per pagare i debiti di guerra con Siena e Firenze.
Senza farvi trarre in inganno dal titolo "bar" potete provare il Caffe Giardino dove gustare piatti gustosi godendovi la bella vista sulle colline. Ottimi piatti e splendido panorama anche al ristorante Bel Soggiorno

Come arrivare a San Gimignano
Potete arrivare a San Gimignano, oltre che in auto (e non stiamo qui a spiegarvi la strada) in treno scendendo alla stazione Poggibonsi-San Gimignano e da qui prendere l'autobus. Oppure direttamente in autobus da Firenze, Siena o Certaldo.

Il consiglio di Romantico Weekend
San Gimignano può essere la meta perfetta per il vostro weekend romantico ma dovete aspettare il momento giusto. Evitate una gita mordi e fuggi e prendetevi un pò di tempo. Meglio dormire in città o in un bel agriturismo appena fuori o magari in una bella dimora storica come ....
San Gimignano saprà così ripagarvi con una romantica passeggiata notturna che vi permetterà di godere dei suoi meravigliosi palazzi medievali illuminati dalle luci gialle dei lampioni.

Se vuoi visitare la Toscana leggi anche Un weekend alla scoperta di Pitigliano e della MaremmaAmore tra le vie di Firenze...
Se ti piacciono le città medievali leggi il nostro articolo su Corinaldo

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venerdì 17 ottobre 2014

Alessio Trerotoli "Fuori dalla caverna. Appunti di un viaggiatore romantico"



Questo libro del 2012, esordio letterario di Alessio Trerotoli, "viaggiatore romantico" e "fotografo errante" come egli stesso ama definirsi, racconta gli appunti di viaggio, gli aneddoti, le osservazioni e le emozioni di un trentenne alle prese con la vita, l'amore, il viaggio, la società, il futuro. Spaziando da Roma a Parigi, per arrivare al Sud America passando da Bruxelles, Amsterdam, Berlino, Dublino e New York, lo sguardo del protagonista indaga la vita attraverso pagine di ricordi, di sorrisi, di malinconici sguardi volti al passato e di attese e speranze per il futuro, il tutto mantenendo vivi e vivaci i riferimenti a passioni comuni a tantissimi di noi come il cinema, la letteratura, la musica e la fotografia.

"Fuori dalla caverna è un vero e proprio viaggio su carta: un viaggio romantico ed appassionato, dove Roma è una moglie, Parigi un'amante, il mondo una casa; anche perchè "viaggiare non significa allontanarsi da casa, ma trovarne continuamente di nuove".
Ed è così che da un primo, piccolo viaggio da solo, gli orizzonti del protagonista, ancora piuttosto ingenuo ed inesperto, si aprono a tal punto da renderlo un viaggiatore più navigato, in questa vita piena di incertezze e di instabilità, sentimentali e professionali, in cui è l'amore per le piccole meraviglie sparse qua e là intorno a noi il vero segreto della felicità."

Seguite i nostri consigli di lettura, provate anche a leggere: Memorie di una GeishaUn giornoLa casa dei sette pontiL'arte di viaggiare

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lunedì 13 ottobre 2014

È arrivata la stagione delle castagne!

 
 
Quale migliore opportunità per gli appassionati e non di questo fanstastico frutto!
Lungo tutto lo stivale c'è solo l'imbarazzo della scelta tra romantiche passeggiate a tema, degustazioni, sagre enogastronomiche e mercati che fino a novembre festeggeranno questo frutto!

La raccolta delle castagne, detta "castagnatura", coincide proprio con l'inizio dell'autunno, evento importante per la vita contadina. Per raccogliere castagne occorre recarsi nei boschi tra i 500 e i 1000 metri di altitudine, dove la produzione è più abbondante.

In Italia ci sono molti dolci e ricette a base di castagne e farina di castagne: prova il Neccio, una frittella di castagne. E se volete replicare a casa alcune delle prelibatezze assaggiate nelle varie sagre potete ispirarvi con qualche ricetta scovata su GialloZafferano!

La castagna infatti è un frutto molto versatile, composta per circa il 50% da acqua, da carboidrati 45%, proteine, grassi, fibre e piena di vitamine ed è perfetta per chi è celiaco in quanto non contiene glutine.

Per comodità vi segnaliamo di seguito alcune delle numerose manifestazioni in Italia, poi per una ricerca più accurata e vicina alle vostre esigenze vi suggeriamo questo portale: http://www.eventiesagre.it.

E buon castagnaccio!

  • Pederobba (Treviso), 4-26 ottobre 2014, Mostra Mercato dei Marroni
  • Marradi (Firenze), 5-26 ottobre 2014, Sagra delle Castagne
  • Viterbo, fino al 2 novembre 2014, Festa della castagna della Tuscia
  • Lana (Bolzano), 19 ottobre - 2 novembre 2014, Festa della Castagna
  • Tramutola (Potenza), 25-26 ottobre 2014, Sagra Della Castagna Munnaredda
  • Coimo di Druogno, Verbano-Cusio-Ossola, 11-12 ottobre 2014, Castagnata Coimese
  • Marola, Carpineti (Reggio Emilia), 12-26 ottobre 2014, Festa della castagna
  • Molina di Quosa (Pisa), 19 ottobre 2014, Festa dell'Olio e della Castagna
  • Roncegno Terme (Trento), 25-26 ottobre 2014, Festa della Castagna
  • Aritzo (Nuoro), 25-26 ottobre 2014, Sagra delle Castagne e delle Nocciole
  • Tusa (Messina), 25-26 ottobre 2014, Sagra delle Castagne
  • Montella (Avellino), 7-9 novembre 2014, Sagra della Castagna IGP
  • Sant'Agata di Esaro (Cosenza), 7-9 Novembre 2014, Sagra della Castagna
  • Festival della castagna a Bregaglia in Engadina, dal 4 al 19 ottobre 2014
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venerdì 10 ottobre 2014

Un weekend ad Asolo, nella romantica "città dei cento orizzonti"



Per continuare a raccontarvi delle meraviglie del nostro Paese, riconosciute anche da certificatori di eccellenza quali I borghi più belli d'Italia e la Bandiera Arancione del TCI, quello che vi proponiamo oggi è un weekend nella romantica città di Asolo, incantevole borgo medievale immerso nelle colline trevigiane, che per la bellezza del paesaggio che la circonda fu definita da Carducci “la città dei cento orizzonti”.
Attorniato da verdi poggi, ulivi e cipressi, questo antico borgo ha incantato nel corso dei secoli una corte cosmopolita di artisti e di intellettuali, rapiti dalla magia in cui sembra essere immerso, dalla sua pacata bellezza e dalla sensazione di quiete che esso riesce ad infondere in chi lo visita.


Dell’antico municipum romano di Acelum sono ancora visibili molti reperti relativi alla presenza di terme, di un teatro e di un acquedotto, ma la fama e la fioritura culturale di Asolo è legata prima al MedioEvo e poi al Rinascimento ed al nome di Caterina Cornaro, gentildonna veneziana passata alla storia per il suo mecenatismo, la quale, divenuta Regina di Cipro Armenia e Gerusalemme, cedette l’isola di Cipro alla Repubblica Serenissima ricevendone in cambio l’affascinante borgo asolano che trasformò in sfarzosa corte ed in prestigioso salotto letterario.

La cittadina va scoperta a piedi, con la lentezza e la curiosità di chi vuole scoprire tutte le meraviglie nascoste tra i palazzi, i giardini e gli scorci paesaggistici che questo luogo ci regala, partendo proprio dalla centrale Piazza Garibaldi, con la sua fontana cinquecentesca sovrastata dal leone alato di San Marco ed alimentata da un acquedotto romano. 

La fontana in Piazza Garibaldi

Passeggiando tra i vicoli medievali, si scoprono caffè e osterie che servono le prelibatezze della cucina locale, e, riparandosi sotto le arcate dei tanti portici si entra in contatto con le numerose botteghe artigiane ed i mercatini che continuano la tradizione di vecchi mestieri come la lavorazione della ceramica, il restauro di mobili antichi, il ricamo e tessitura con le eccellenze riconosciute all'ottocentesca Tessoria Asolana ed alla Scuola di Antico Ricamo. Da non perdere sono poi il Duomo, di origini medievali, che racchiude al suo interno prestigiosi tesori come l' Assunzione della Vergine dipinta da Lorenzo Lotto e la quattrocentesca Loggia del Capitano, coperta da affreschi, lapidi e stemmi. Qui ha sede il Museo Civico che ospita una variegata raccolta di materiale archeologico, pitture e sculture (tra cui spiccano quelle legate al nome di Luca Giordano, Canaletto e Antonio Canova) nonché documenti e ricordi legati alla vita di Caterina Cornaro e della “Divina” Eleonora Duse. Anche l’attrice infatti, come la scrittrice ed esploratrice inglese Freya Stark, amarono Asolo profondamente, tanto da legare il loro destino a questa città, in cui entrambe vissero a lungo e nel cui cimitero entrambe sono sepolte. Tra i tanti palazzi, che sembrano raccontare la storia e lo spirito di coloro che li hanno abitati, una visita che non potrete farvi mancare sarà quella a Villa Freya ed al suo splendido giardino affacciato direttamente sui resti dell'antico teatro romano e riaperto questa estate dopo un lunghissimo restauro.
Sorveglia la piazza centrale, dall’alto, il Castello della Regina, residenza ufficiale della Cornaro, oggi Teatro Eleonora Duse, dove meritano certamente una visita la Sala delle Udienze, ed il giardino che Pietro Bembo descrisse e celebrò negli Asolani. Ancora più in alto, sulla collina a guardia della città, si trova la Rocca medievale, dalle cui mura antiche è possibile ammirare il suggestivo panorama della città e della intera valle.

Il Castello della Regina Cornaro
Anche i dintorni sono ricchissimi di fascino e meritano qualche ora di visita. Potrete scegliere tra Villa Barbaro, a Maser, la splendida villa progettata da Palladio ed affrescata dal Veronese, oppure il Tempio del Canova, a Possagno, che, bianco e solenne, rappresenta l'ideale artistico del celebre scultore e ne accoglie opere e spoglie mortali, oppure ancora la moderna Tomba Brion, nel cimitero di San Vito d'Altivole, straordinario esempio di fusione tra culture diverse che dà vita ad una articolata composizione paesistico-architettonica e costituisce il capolavoro dell'architetto veneto Carlo Scarpa.
Per ristorare il corpo e lo spirito e godervi una romantica pausa davanti ad un piatto della più autentica tradizione culinaria locale accompagnato da una bottiglia di ottimo vino, siamo in Veneto dopotutto ed Asolo è parte del circuito delle Città del Vino, il nostro consiglio è di fare una sosta alla Locanda Baggio dove verrete intrattenuti e coccolati dalla simpatica famiglia dei suoi proprietari.
Per la vostra notte romantica vi consigliamo invece l'incantevole residenza palladiana che ospita Villa Cipriani, acquistata sul finire dell'ottocento dal poeta inglese Robert Browning e dalla moglie Elisabeth ed ora di proprietà di Massimo Zanetti, patron del gruppo Segafredo. Resterete affascinati dalla bellezza e dalla ricercatezza degli arredi antichi, dai suoi giardini, dalla sua atmosfera ricercata e dall'ottima cucina del suo ristorante.

Che dire, amici, ormai non resta altro da fare che prendere la vostra auto e andare di persona a verificare se riuscirete a resistere al fascino di questo borgo, alla sua storia, alla raffinata bellezza dei suoi edifici, alla rigogliosa natura che lo circonda, a quel fervore culturale che da sempre lo anima. Noi ne siamo stati letteralmente conquistati!

Se avete più di un weekend a disposizione potrete scoprire altre bellezze che vi riserva la regione Veneto. Ecco alcune delle nostre proposte: VeneziaVerona



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Come nasce questo blog!

Romantico Weekend nasce a luglio 2014 come progetto editoriale social di cinque professionisti iscritti al Master in Marketing e Comunicazione Digitale de Il Sole 24 Ore . Claudia Gallini, Edoardo Bellio, Luca Busetto, Maneula Spoto e Valentina De Giorgi sono le firme di questo blog dedicato a tutti coloro che amano viaggiare e conoscere le bellezze dell’Italia in chiave romantica.